Ti sei mai sentito dire “dai, passerà” quando stavi male, ma dentro non passava proprio nulla?
Ecco, questa proposta nasce proprio da lì: dall’idea che stare bene psicologicamente non deve essere un privilegio, ma un diritto, al pari della salute fisica.
🧠 Una legge per la mente di tutti
Il progetto “Diritto a Stare Bene” è una proposta di legge di iniziativa popolare, annunciata sulla Gazzetta Ufficiale nel maggio 2025, che vuole istituire una vera e propria Rete Nazionale dei Servizi Pubblici per il Benessere Psicologico.
L’obiettivo è semplice ma rivoluzionario:
portare la psicologia nei luoghi di vita reale — scuole, università, ospedali, luoghi di lavoro, carceri, centri sportivi, comunità locali — in modo gratuito, accessibile e continuativo.
Non più interventi d’emergenza o sportelli temporanei, ma un sistema pubblico e strutturato, con psicologi di territorio che collaborano con medici, insegnanti, assistenti sociali e associazioni per intercettare il disagio prima che diventi crisi.
Come recita il testo ufficiale:
“Lo Stato promuove così un diritto: stare bene. Psicologicamente, ovunque.”
💬 Cosa cambia davvero
A scuola e all’università
Spazi di ascolto permanenti per studenti, insegnanti e famiglie.
Non solo per chi è “in difficoltà”, ma per chiunque viva stress, ansia, bullismo, disturbi alimentari o ritiro sociale.
L’obiettivo? Prevenire invece di curare, e restituire valore al dialogo.
Sul lavoro
Lo psicologo aziendale diventa una figura pubblica, pronta ad affrontare mobbing, burnout e discriminazioni, ma anche a promuovere comunità lavorative sane, in cui benessere e produttività convivono.
In ospedale
Accanto ai pazienti, ai familiari e agli operatori sanitari: un aiuto concreto durante percorsi di malattia, disabilità o lutto. Perché anche chi cura ha bisogno di cura.
Nelle emergenze
Che si tratti di una pandemia, di un’alluvione o di un trauma collettivo, la rete prevede un supporto psicologico immediato, integrato e coordinato tra istituzioni e cittadini.
Nello sport
Allenare la mente, non solo il corpo: per prevenire doping, dipendenze e pressioni legate alla “cultura del risultato”.
Con chi vive la disabilità
Un servizio dedicato e potenziato, con l’introduzione dell’OEAS (Operatore per l’Emotività, l’Affettività e la Sessualità), per accompagnare la persona e la famiglia in ogni fase della vita.
Lo psicologo di base
Come il medico di famiglia, sarà il punto di riferimento psicologico per ciascun cittadino, coordinandosi con le Case di Comunità e i servizi sanitari.
Il nuovo Bonus Psicologo
Diventa strutturale e potenziato, per coprire le richieste rimaste fuori dai bandi precedenti e garantire continuità ai percorsi di terapia.
🔍 Come funziona la Rete Psicologica Nazionale
Secondo la proposta di legge:
- nascerà un Servizio di Psicologia di Territorio (SPT) in ogni Azienda Sanitaria Locale, con équipe multidisciplinari;
- saranno assunti migliaia di psicologi pubblici (almeno uno ogni 20.000 abitanti);
- verrà istituito un Dipartimento per il Benessere Psicologico (DBPSI), che coordinerà tutti i servizi: dalle scuole agli ospedali;
- gli psicologi potranno entrare nella rete tramite contratto di formazione-lavoro, simile a quello dei medici specializzandi;
- saranno sviluppati servizi di telepsicologia e teleassistenza, per raggiungere anche chi vive in aree periferiche o isolate.
In sintesi, un modello preventivo, capillare e comunitario, che mira a ridurre liste d’attesa, accessi impropri al pronto soccorso e costi sanitari a lungo termine.
🌍 Un passo avanti culturale
Dietro la proposta non c’è solo una questione sanitaria, ma un cambio di mentalità collettivo.
Significa riconoscere che la salute mentale è parte del tessuto sociale, che riguarda tutti — studenti, lavoratori, genitori, artisti, sportivi, giovani e anziani.
È una rivoluzione culturale che parla di empatia, prevenzione, accesso e dignità.
E chiede a ciascuno di noi di firmare, sì, ma soprattutto di credere in una società che non si vergogna più di chiedere aiuto.
✍️ Come firmare online: la guida semplice e veloce
Sostenere il Diritto a Stare Bene è semplicissimo: puoi farlo online, in modo sicuro e gratuito, con la tua identità digitale SPID o CIE.
- Vai su www.dirittoastarebene.it
- Clicca su “Firma ora” e scegli come accedere: SPID o CIE.
- Entra con le tue credenziali, accetta l’informativa e seleziona “Sostieni l’iniziativa”
- Attendi la conferma del sistema: apparirà il messaggio “Hai supportato l’iniziativa!”
- (Facoltativo) Scarica il tuo attestato di firma come prova della sottoscrizione
Puoi firmare una sola volta, ma ogni firma conta.
In pochi click contribuisci a portare la psicologia pubblica e accessibile in scuole, ospedali, luoghi di lavoro e comunità di tutto il Paese.
💬 Perché farlo (ora)
Hai tempo fino al 10 dicembre per fare la differenza.
La proposta di legge “Diritto a Stare Bene” ha bisogno di almeno 50.000 firme entro il 10 dicembre 2025 per arrivare in Parlamento. Ogni firma è un passo verso un’Italia che riconosce la salute mentale come diritto universale. Non aspettare l’ultimo giorno: bastano pochi minuti online con SPID o CIE.
💭 In fondo, è una questione di futuro
Ogni generazione ha una battaglia civile da combattere.
Forse la nostra è questa: il diritto di stare bene, davvero — non solo sopravvivere, ma vivere in equilibrio con sé stessi e con gli altri.
Perché una società che si prende cura della mente è una società che sa guardare lontano.
E tu, che posto vuoi avere in questo cambiamento?
